Centro per lo Studio delle Relazioni tra Struttura e Reattività Chimica (CSRSRC)


Massimo Simonetta (1920 - 1986)

Nato a Pella (Novara) il 26 febbraio del 1920, Massimo Simonetta conseguì la laurea in Chimica Industriale presso l'Università degli Studi di Milano nel 1943, quella di Ingegneria Chimica presso il Politecnico di Milano nel 1946 e quella in Fisica sempre presso l'Università di Milano nel 1949. E' stato assistente presso il Politecnico di Milano dal 1943 al 1954, conseguendo la libera docenza in Chimica Generale ed Inorganica nel 1951. Vincitore di concorso a cattedra, è stato chiamato il 15 gennaio del 1955 dalla Facoltà di Scienze dell'Università di Milano a coprire la cattedra di Chimica Fisica, della quale è stato titolare fino alla sua scomparsa, il 6 gennaio 1986. Ha anche tenuto per alcuni anni l'incarico di insegnamento di Elettrochimica, Chimica Industriale Inorganica e Impianti Industriali Chimici presso la stessa Facoltà di Scienze. E' stato Direttore dell'Istituto di Chimica Fisica ininterrottamente dal 1955 e del Dipartimento di Chimica Fisica ed Elettrochimica dal 1982.

 

(Da "LA CHIMICA E L'INDUSTRIA", V. 68, N. 1-2, gennaio-febbraio 1986, pag. 50)

Stroncato da male inesorabile, il 6 gennaio 1986 è mancato il prof. Massimo Simonetta. La sua morte, inaspettata anche se nel mese di dicembre chi lo conosceva aveva notato un'improvvisa flessione nel suo comportamento usualmente esuberante e giovanile, ha suscitato sgomento fra quanti, colleghi e allievi, avevano vissuto con lui anni di rapporti umani e di collaborazione nell'attività scientifica.

Dotato di qualità didattiche eccezionali, nei suoi corsi di insegnamento ha sempre mostrato prerogative di chiarezza di esposizione, di continuo aggiornamento e di vasto orizzonte culturale. Nel 1975 ha ricevuto il diploma di 1a classe e Medaglia d'oro ai benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte.

Il suo interesse predominante è stato sempre per la ricerca scientifica in cui ha affrontato temi di avanguardia con encomiabile passione e costanza, conseguendo ragguardevoli risultati.

Nel 1950 e nel 1951 è stato visiting professor al California Institute of Technology di Pasadena sotto la guida del prof. Linus Pauling. Questo soggiorno, ripetuto nel 1958 per altri sei mesi, ha portato una svolta decisiva nella sua attività di scienziato e gli ha aperto nuovi orizzonti nel campo della chimica fisica moderna.

E' stato visiting professor anche all'Università di Mosca e di Kiev (1972), all'Università di San Paolo (1973), al Brasenose College di Oxford (1975), all'Università di California (1977).

Socio nazionale dell'Accademia dei Lincei, membro emerito dell'Istituto Lombardo di Scienze e Lettere e dell'Accademia delle Scienze di Torino, membro della Società Italiana di Fisica e delle Società italiana, inglese ed americana di Chimica, socio onorario della Società di Chimica Svizzera, membro della International Academy of Quantum Molecular Science e della European Academy of Arts and Sciences, centenary Lecturer 1983 della Royal Society of Chemistry, membro del Comitato per le Scienze Chimiche del CNR per sei anni.

Ha vinto il premio Poma per la Chimica Teorica ed il premio Presidente della Repubblica per le Scienze Fisiche e Naturali (1969). E' stato membro dei comitati di redazione di diverse riviste scientifiche; fra le altre: Theoretica Chimica Acta, Chemical Physics Letters, International Journal of Quantum Chemistry, Nouveau Journal de Chimie, Scientia, International Reviews in Physical Chemistry.

Ha partecipato, presentando conferenze plenarie o contributi, a innumerevoli congressi e simposi nazionali ed internazionali, e ha tenuto cicli di lezioni in vari Paesi del mondo, l'ultimo in Brasile nello scorso mese di novembre. Era Direttore del Centro del CNR per lo Studio delle Relazioni tra Struttura e Reattività Chimica di Milano ed era coordinatore del primo ciclo del Dottorato in Scienze Chimiche istituito presso l'Università degli Studi di Milano.

La sua attività di ricerca, documentata da oltre 400 lavori pubblicati sulle maggiori riviste scientifiche internazionali, si è svolta in diversi settori della Chimica Fisica ed in particolare nel campo della Chimica Teorica e della Chimica Fisica Organica.Il fine ultimo dei suoi studi era quello di definire le relazioni tra struttura e reattività in molecole organiche, adottando ed adattando le più svariate tecniche sia teoriche (quali la teoria del legame di valenza empirica o ab initio, la teoria degli orbitali molecolari a differenti livelli di sofisticazione, il metodo del potenziale molecolare, la meccanica molecolare, la dinamica reticolare), sia sperimentali (quali la cinetica in soluzione, la diffrattometria di raggi X, la risonanza di spin elettronico, la diffrazione di elettroni a bassa energia).

Tra i risultati più interessanti quelli ottenuti con studi quantomeccanici, che hanno portato a predire l'esistenza e la separabilità di isomeri ottici in fosfine sostituite e la stabilità a temperatura ambiente del cis-1,2-divinil-ciclopropano, quelli ottenuti con studi combinati di meccanica molecolare e raggi X per ricavare a priori strutture cristalline e studiare vibrazioni e rotazioni di molecole in cristalli organici, quelli riguardanti le geometrie di coppie ioniche in soluzione ottenute da calcoli di potenziale elettrostatico abbinati a dati di spettroscopia ESR, quelli relativi a cammini di reazione allo stato solido ed a strutture di molecole adsorbite su superfici metalliche.

La sua attività di ricerca non si è limitata ai settori sopra ricordati; ha infatti compiuto studi di chimica fisica organica su scala industriale, progettando e realizzando reattori per la sintesi di metanolo, ammoniaca ed urea e impianti per la produzione di etilendiammina, dodecilbenzene, etilbenzene, fenolo, stirene ed etilene da steam cracking.

Quanto ricordato, e non è certamente tutto, mette in luce le caratteristiche professionali di Masssimo Simonetta. Chi ha a lungo vissuto con lui non può dimenticare anche il suo carattere volitivo ed il suo carisma, che hanno trasmesso ai suoi collaboratori un incondizionato entusiasmo ed una stimolante passione per la ricerca.

Il vuoto creato dalla sua scomparsa resterà incolmabile; l'impegno per colleghi e allievi sarà quello di non depauperare l'eredità scientifica da lui lasciata.

Giorgio Favini      


Natta's seeds with genetic modification: Cristallography at University of Milano since the 1950's by Angelo Gavezzotti.